PSICOLOGIA È PACE
In occasione della Giornata Nazionale della Psicologia 2025, il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi sostiene a gran voce che la Psicologia è Pace.
Nel tempo in cui viviamo, attraversato da guerre, crisi sanitarie e sociali, polarizzazioni e fratture culturali che minacciano la convivenza e alimentano smarrimento e insicurezza desideriamo che anche la nostra professione si interroghi, si confronti e contribuisca a costruire piccole esperienze di pace.
In questo scenario complesso, la pace non può essere intesa soltanto come assenza di conflitti armati, ma come un processo che riguarda l’equilibrio degli individui, la qualità delle relazioni, la tenuta delle comunità e la coesione della società.
La psicologia svolge un ruolo essenziale nella costruzione di questa prospettiva: aiuta a comprendere e ad affrontare i traumi, sostiene le persone e le comunità nei contesti di emergenza, promuove resilienza e dialogo. La pace si alimenta nella psiche individuale e si riflette nelle relazioni quotidiane, nei legami sociali, nella possibilità di riconoscere l’altro e di costruire fiducia reciproca.
Psicologia è Pace vuol dire che il benessere psicologico non è solo un fatto individuale, ma una condizione necessaria per la salute pubblica, la coesione sociale e un futuro sostenibile. Vuol dire mettere al centro i bambini e i giovani come custodi del domani; ricordare che nelle emergenze non bisogna curare solo i corpi ma anche le menti; pensare ai conflitti come a realtà da affrontare con equilibrio, nelle relazioni come nelle società e nell’ambiente; e infine riconoscere il valore della capacità di elaborare i traumi, trasformandoli in occasioni di ricostruzione e riconciliazione.
Con la GNP 2025 quindi il CNOP intende riaffermare il ruolo della psicologia come scienza e professione capace di incidere anche sul piano sociale e istituzionale e invita i cittadini, le istituzioni e la comunità professionale a riconoscerLa come risorsa indispensabile per costruire pace.
La pace infatti è un bene comune che si coltiva anche attraverso la salute psicologica, e la professione psicologica è chiamata a svolgere un compito cruciale: contribuire a una società più giusta, solidale e pacifica, capace di guardare con fiducia e responsabilità al futuro.
Che le riflessioni che la GNP25 ci solleciterà siano quindi un invito a lavorare per curare le ferite causate dall’assenza di pace, ma soprattutto a seminare esperienze di bene senza le quali non ci può essere pace.
