6 punti da chiarire

1) UN REFERENDUM PER CHI?

Gira un referendum sul tema del counseling. Chiama a raccolta per difendere la professione e per affermare che il counseling è degli Psicologi. Ma questa è la posizione ufficiale del CNOP e l’azione che sta portando avanti!

Affermazioni quindi che potrebbero essere sottoscritte, crediamo, da tutti e 100 mila gli Psicologi italiani. Quindi a cosa serve il referendum? Noi crediamo a fare una operazione politica a spese della verità e della buona fede dei Colleghi. Ovvero sostenere l’ovvio, una posizione che si sa già che passerà, perché la condividiamo tutti, come se invece fosse il grande risultato di una parte, l’unica che sembra difendere la categoria. Una tattica spregiudicata, una operazione che non è a beneficio della Professione (leggete sotto le posizioni del CNOP sul tema e vedrete perché) come si vorrebbe far credere, ma di una parte, che si muove con logiche politiche molto spregiudicate (e aggressive) per screditare tutti gli altri.

Quindi ok ai referendum, ma facciamoli quando ci sono davvero delle scelte da fare.

2) Il CNOP E LA TUTELA

Dall’inizio del mandato l’azione del CNOP è stata finalizzata alla promozione e alla tutela della Professione, intese come due aspetti inscindibili di un unico obiettivo: accreditare sempre più lo Psicologo nel nostro Paese.

Il riconoscimento di professione sanitaria, i nuovi LEA, il Piano Nazionale Cronicità, i tavoli di lavoro congiunti con i Medici di Famiglia (Psicologo di Base), con i Farmacisti (Psicologo nella Farmacia dei Servizi), con il MIUR (Psicologo nella Scuola) sono solo alcuni esempi. Una Professione più forte ottiene anche maggiori tutele, come dimostrano anche le nuove norme sull’abusivismo.

In questi anni il CNOP è stato molto attento e rigoroso nella tutela, a livello politico e legale, della Professione. Il tema del counseling ne è un chiaro esempio.

3) IL CNOP E IL COUNSELING

Dal 2014 ad oggi abbiamo avviato una serie di iniziative che hanno ribaltato una situazione che sembrava compromessa: ricorso al TAR – vinto dal CNOP –  contro il parere del Consiglio Superiore di Sanità che aveva legittimato come autonoma la professione di “counselor”, azione che continuiamo davanti al Consiglio di Stato; azioni legali – vinte dal CNOP –  contro i concorsi per counselor banditi dalle Aziende Sanitarie; promulgazione Atti Tipici dello Psicologo che specificano e ricomprendono le attività di counseling; azione – vinta dal CNOP – in UNI per impedire l’attivazione di un tavolo di normazione per la figura del “counselorrelazionale”.

In tutte queste azioni vincenti il CNOP ha affermato e difeso il fatto che il counseling è una attività tipica dello Psicologo.

4) IL CNOP E LA CONSENSUS

La consensus conferenze non è un inciucio, è la procedura democratica, adottata in campo scientifico-professionale per arrivare ad una affermazione il più possibile condivisa, e quindi più autorevole e forte. La posizione del CNOP in materia è chiara: 1) non esiste una professione autonoma di counselor, 2) il counseling in quanto tale è una delle attività  proprie dello Psicologo. Questo il CNOP lo ha già detto in atti ufficiali (vedi atti tipici dello Psicologo). Farlo dire dalla consensus (dove partecipano altri soggetti e non solo l’associazione del counseling!!) ha un valore ancora più accreditato. Se si è in buona fede tutto ciò è chiaro. Se invece si punta a mistificare PER IMPEDIRE O INTESTARSI I SUCCESSI DEL CNOP è altra cosa.

Basti dire che la consensus fu votata al CNOP all’unanimità, cioè anche da chi oggi la contesta. Evidentemente i successi sul piano legale ottenuti dal CNOP contro i counselor e il possibile successo politico della consensus preoccupano qualcuno.

5) IL PRESIDENTE “TRADITORE”??

Infine, si rimprovera al presidente Giardina di essere andato al convegno dei counselorSono girate le foto ma non le cose che ha detto. Perché ovviamente ha ribadito la posizione del CNOP, che è piaciuta a molti presenti, molti dei quali sono psicologi che fanno counseling. Manipolando i titoli e le immagini si può far dire alle persone qualsiasi cosa. Conosciamo le euristiche: qualcosa rimane, il dubbio, la sfiducia si fa breccia, si insinua. Ma è mai possibile che il presidente degli Psicologi lavora contro la professione? Chissà…. Certamente il presidente del CNOP non ha alcun interesse a fare cose diverse dal suo mandato ma alcuni hanno un grande interesse a screditare, basta vedere il messaggio finale: “mandiamoli a casa”. Il sogno che traspare da questa politica aggressiva e manipolatoria è quello che il CNOP e tutti gli Ordini siano occupati da una sola associazione.

6) IL PLURALISMO COME DEMOCRAZIA E FORZA DI UNA COMUNITÀ

Oggi c’è un grande pluralismo nella Comunità Professionale. Frutto di una azione aperta ed efficace, che ha raccolto consensi e così anche al CNOP, con una maggioranza che è programmatica e non politica, che raccoglie l’espressione di tante liste e realtà professionali, che esprime ben 18 Ordini su 21!

Per noi questo pluralismo è una ricchezza, il senso di una “Comunità professionale”, un traguardo di maturità e non una debolezza, segno di vitalità e garanzia di democrazia. Consente di raccogliere energie diverse e farle confluire su obiettivi comuni e forti (vedi il programma del CNOP aggiornato sul sito). Con questo spirito lo difenderemo.