Ancora un duro attacco al Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi

Ancora un duro attacco al Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi irresponsabile, delegittimante, pretestuoso, a pochi giorni dal voto sul DdL Lorenzin, da parte di un suo componente.

La notizia riportata su presunti costi eccessivi per le sedute del Cnop è assolutamente fuorviante e generatrice di sospetti. Si vorrebbe giustificare la cosa con motivi economici, senza minimamente riflettere non solo che la polemica deve avere un limite di serietà e decoro, soprattutto in una Comunità professionale, ma anche ai danni di immagine che questo produce per tutta la Professione, in palese violazione dell’articolo 33 del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani che recita: “I rapporti fra gli psicologi devono ispirarsi al principio del rispetto reciproco, della lealtà e della colleganza.(…)”.

Il CNOP è impegnato in un programma serio e articolato per dare forza e nuovi spazi alla Professione, ed in questo ambito la convocazione del Consiglio Nazionale nelle realtà regionali rappresenta una sinergia concordata che da valore aggiunto all’azione dei Consigli territoriali. Il Consiglio Nazionale, quale massimo organo di rappresentanza della professione, organizza periodicamente la propria attività nelle diverse regioni italiane proprio perché il primo compito istituzionale è quello di promuovere e accreditare, a tutti i livelli nel paese, la professione di psicologo.

La scelta di riunire quando possibile il Consiglio Nazionale nelle regioni ed in concomitanza di eventi su temi rilevanti risponde, infatti, a criteri di politica professionale ed economica: essere vicini agli iscritti ed ai territori, sviluppare sinergie e dare sostegno ad iniziative di sviluppo professionale, ottimizzare i costi sia unendo nella stessa sede consigli ed eventi esterni sia per il costo alberghiero e logistico in genere più contenuto rispetto a Roma. Questa modalità organizzativa è condivisa da ben diciannove consiglieri su ventidue.

Nel caso in questione, a Padova, il venerdì 15 dicembre, dalle ore 9 alle ore 15.30, i componenti del Cnop, ad eccezione di pochissimi, hanno partecipato, e dato il loro contributo, ad un convegno sugli ambiti applicativi della professione, temi strategici ed attuali. Successivamente hanno partecipato alla seduta di consiglio fino alle 19.30, che è poi proseguita nella mattinata di sabato 16. Il convegno di Padova ha unito temi nazionali e regionali mostrando ai moltissimi presenti e all’esterno una categoria unita e impegnata a conquistarsi un ruolo crescente e credibile nel dare risposte ai bisogni emergenti. La seduta di Consiglio si è significativamente svolta nella storica sede del Rettorato dell’Università di Padova con evidente valore simbolico e con l’accoglienza del prorettore.

È francamente inspiegabile, e assolutamente irresponsabile, il tentativo di delegittimare il Cnop in questo momento storico. L’attività di questa consigliatura Cnop è sotto gli occhi di tutti (attenzione particolare ai minori stranieri non accompagnati, Bes e Dsa, benessere a scuola, psicologia scolastica, infanzia ed adolescenza, sicurezza sul lavoro, tutele giuridiche, nuove tecnologie, recupero del territorio, nuovi LEA, psicologia delle cure primarie, psicologia ospedaliera, educazione continua in psicologia, giornata nazionale della psicologia, ecc.) e gli effetti si stanno cogliendo. Ne è un chiaro segnale la lettera che per la prima volta il Ministro della Salute ha scritto sull’alta funzione sociale della nostra professione.

Del resto gli ordini del giorno del CNOP si trovano sul sito a disposizione di tutti gli Iscritti e così tra breve tutti i verbali delle riunioni.

Si può condividere o meno la politica professionale che questa consigliatura sta portando avanti, ma bisogna riconoscere che la Comunità professionale ha espresso uno sforzo coeso e fattivo a livello regionale e nazionale, così da gettare tante basi per accreditare la Professione in ambiti nuovi e rinforzarne i tradizionali, con livello inedito di accordo tra i suoi protagonisti (ordine, università, scuole, sindacato, società scientifiche) sui temi “fondamentali” di politica professionale, per essere interlocutori autorevoli di Governo, Parlamento, Istituzioni e altre Professioni.

La nota diffamante che sta circolando non solo crea un grave danno all’immagine della Categoria, intaccando il rapporto fiduciario che è alla base del nostro lavoro, ma punta a confondere e disinformare, a colpire coloro che sono impegnati attivamente, arrecando un danno enorme soprattutto ai giovani iscritti, sempre più disorientati. La logica dell’attacco è quella dell’eterno conflitto e della contrapposizione ideologica (“se non sei come me, sei contro di me”), degli onesti contro i disonesti, senza affatto entrare nel merito delle questioni. Mira a spostare attenzione ed energie dal lavoro che quotidianamente viene svolto, dando del nostro Consiglio Nazionale, e di circa il 90% dei suoi componenti, una immagine ridicola e grottesca prima ancora che truffaldina. Si possono lanciare al vento accuse di questo tipo? Che ridicolizzano la rappresentanza nazionale della professione? Questo è il clima e il confronto che si vuole instaurare nella Comunità Professionale? È veramente doloroso, soprattutto per chi è psicologo, dover valutare queste cose, essere costretti ad impegnare tempo ed energie per argomenti di questo livello pensando ai tanti, veri e seri problemi che abbiamo davanti e dai quali, sia chiaro, non ci faremo facilmente distrarre.