Gli Ordini nazionali delle Professioni Sanitarie incontrano il Ministro Schillaci

I Presidenti nazionali degli Ordini Sanitari hanno incontrato il Ministro della Salute Orazio Schillaci per un esame delle principali problematiche che riguardano il SSN. Potenziamento del servizio nel post pandemia, realizzazione della rete territoriale, aumento e valorizzazione del personale sono stati i principali temi trattati. Le Federazioni e i Consigli nazionali, che rappresentano oltre un milione e mezzo di professionisti, hanno manifestato la preoccupazione che, terminata la fase dell’emergenza, possa esserci una sottovalutazione delle necessità della sanità pubblica e dei temi della Salute. In particolare il PNRR finanzia le infrastrutture e le tecnologie ma ci sono risorse limitate per il necessario potenziamento del personale. E si deve pensare, hanno concluso, a migliorare l’assistenza, ma anche la prevenzione e le altre attività che consentono un reale miglioramento della salute e del benessere dei cittadini, obiettivo comune di tutte le professioni. Il Ministro della Salute ha proposto un Osservatorio nazionale con tutti gli stakeholder del sistema sanità in grado di raccogliere i consigli di chi lavora in prima persona nel mondo della salute, per cercare di superare e migliorare le tante difficoltà che oggi sono presenti nel Ssn, dove società scientifiche, sindacati e federazioni possano trovare le soluzioni ai problemi attuali del sistema sanitario pubblico. I rappresentanti ordinistici hanno preso atto positivamente della volontà e degli impegni del Ministro Schillaci, ribadendo la disponibilità delle Federazioni e Consigli a collaborare quali enti pubblici sussidiari dello Stato.
Il presidente del CNOP Lazzari nel suo intervento ha sottolineato l’importanza degli aspetti psicologici per la salute fisica e mentale e la necessità di garantire una risposta più adeguata ai bisogni psicologici della popolazione. In riferimento al tema della formazione ha evidenziato la necessità di adeguare il sistema ECM alle nuove esigenze, anche per assicurare un ruolo maggiore degli Ordini e per rendere le attività sempre più vicine alle esigenze dei professionisti che devono vivere la formazione come una risorsa e non come un adempimento burocratico.