Intervista al Sottosegretario di Stato Davide Faraone

L’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ha realizzato una breve intervista al Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, Davide Faraone. Questi i temi trattati.

1) Sottosegretario Faraone, come valuta il cambiamento positivo avvenuto negli ultimi anni sulla percezione generale del ruolo dello Psicologo?

Sicuramente è migliorata la percezione comune del ruolo dello psicologo nella società come professionista di aiuto e sostegno allo sviluppo dell’individuo. Oggi sono cambiati sia il contesto sia la cultura di chi richiede l’intervento dello psicologo, ma direi che sono cambiati anche gli psicologi, sempre più preparati e pronti a cogliere i bisogni della collettività. Lo psicologo è un professionista che opera, oltre ai meri risvolti clinici, per la promozione della qualità della vita e del benessere individuale e collettivo.

2) Sono stati pubblicati i nuovi LEA sulla Gazzetta Ufficiale. Una grande novità riguarda l’attenzione agli aspetti e bisogni psicologici. Qual è il suo giudizio in merito?

I nuovi Livelli Essenziali di Assistenza costituiscono un utile strumento per individuare e definire anche i bisogni di salute correlati all’attuale condizione del nostro Paese, tra cui le tutele delle cosiddette “utenze fragili” (minori, anziani, disabili), la prevenzione e la gestione del disagio psicosociale, che a volte caratterizza la vita di molti adolescenti, al fine di poter garantire un coretto intervento. I Lea rappresentano sicuramente un’occasione per ripensare l’organizzazione dell’intero sistema “salute”, valorizzando lo psicologo come “professionista sanitario” ad alta valenza sociale.

3) Sottosegretario Faraone quali sono dal suo punto di vista le prossime sfide che riguardano la nostra professione di Psicologi?

Le sfide riguarderanno i nuovi ambiti d’intervento per la psicologia, tra cui credo siano strategici, oltre quello sanitario per poter dare concretezza al processo di umanizzazione di tutti gli interventi clinici, il sostegno al percorso della buona scuola, già avviato, e al fenomeno immigratorio, con particolare riguardo ai minori stranieri non accompagnati. Sicuramente gli psicologi saranno capaci di fornire prestazioni e proporre interventi sempre più efficaci e specifici al fine di intercettare i reali bisogni psicosociali.

Marcello Presicci – Ufficio Stampa CNOP