Psicopandemia: è necessario portare l’Italia agli standard europei

19 maggio 2021 – In merito alle prime proposte del Governo per il potenziamento della psicologia nel SSN in relazione alla pandemia il presidente CNOP Lazzari ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“La psicopandemia non è una battuta, né una invenzione degli psicologi, è una realtà, ed è a tutti evidente che c’è un onda lunga di disagio e disturbi psicologici che durerà anni ed interessa quote importanti della popolazione. Basti pensare che problemi psicologici riguardano 8 persone su 10 sopravvissute al Covid nelle intensive, la metà dei ricoverati per Covid, uno su tre dei positivi in quarantena e uno su quattro nella popolazione generale. Che tra i giovani sino a 18 anni uno su due vive un disagio psicologico e uno su dieci manifesta un disturbo.

In Italia abbiamo 120 mila psicologi, dei quali la metà sono anche psicoterapeuti, e di questi solo 5 mila sono nel SSN, ovvero il 4%! E’ evidente che la situazione è insostenibile, basta guardare Paesi come la Francia dove ci sono oltre 30 mila psicologi pubblici o la Germania dove nel pubblico sono oltre 40 mila.

Ora il Governo annuncia un primo provvedimento che va nella giusta direzione ma che risulta ampiamente insufficiente: è evidente che serve una risposta più articolata e significativa, che parta dalle priorità. Chiediamo: il rafforzamento della presenza degli psicologi nella scuola come primo presidio di prevenzione, e promozione e tutela della salute psicologica; un’adeguata presenza degli Psicologi nei servizi sanitari e sociali di prossimità e di comunità, oltre al potenziamento dei servizi specialistici multidisciplinari per le situazioni più rilevanti. Senza gli psicologi non c’è prevenzione, sostegno e cura psicologica.

Chiediamo inoltre che la Comunità professionale e le società scientifiche della psicologia siano ascoltate e possano dare il loro contributo: il Governo delle competenze ascolti e decida insieme a chi quotidianamente dimostra di essere in possesso delle adeguate e necessarie le competenze. Chiediamo infine di portare gli standard di psicologi pubblici al livello delle principali nazioni europee.”